Si sono chiusi i lavori della giuria del concorso “Un’idea, una città” indetto nello scorso gennaio dal Comune di San Giovanni Valdarno, Museo delle Terre Nuove e Casa Masaccio centro per l’arte contemporanea per l’individuazione di micro-strategie di intervento nello spazio pubblico, a partire dal loggiato di Palazzo d’Arnolfo. Proprio intorno a questo spazio di mediazione -soglia che unisce il Museo delle Terre Nuove e il tessuto urbano storico che al suo interno si racconta nella sua fondazione- il concorso ha promosso una riflessione tesa a definire idee e soluzioni in grado di realizzare una più intensa e forte relazione tra il museo e la città.
La giuria del concorso, presieduta dall’architetto Pippo Ciorra, senior curator per l’architettura al MAXXI di Roma, era composta da: Richard Ingersoll, storico dell’architettura; Camilla Perrone, professore di Politiche Urbane presso l’Università di Firenze; Gianni Pettena, architetto e artista; Gianpiero Venturini, fondatore di Itinerant Office e curatore del Festival New Generations; Maurizio Viligiardi, Sindaco di San Giovanni Valdarno; Giammario Pascucci, assessore all’urbanistica del Comune; Valentina Zucchi, direttrice del Museo delle Terre Nuove; Fausto Forte, direttore di Casa Masaccio centro per l’arte contemporanea.
Nel loro insieme, i progetti elaborati dai 44 partecipanti hanno offerto delle soluzioni eterogenee per sensibilità, metodi di intervento e appartenenza geografica. Molti i progettisti giovani hanno raccolto, con idee originali, la sfida di individuare soluzioni innovative per la riattivazione dello spazio pubblico mettendo in gioco un’elevata creatività e prevedendo costi contenuti.
Tra le candidature emerge una sorprendente attenzione al dato storico, la capacità di coinvolgimento delle esperienze artistiche come strumenti per l’attivazione dello spazio, una grande abilità nell’interpretare le peculiari condizioni della città: queste le caratteristiche di molti dei progetti presentati da giovani progettisti di diverse nazionalità. Un vincitore, un riconoscimento speciale, tre menzioni sono state assegnati dalla giura a testimonianza della ricchezza di ipotesi emerse attraverso il concorso, che potranno dare luogo a molteplici interventi e processi di sviluppo.
Il progetto vincitore, “Convivio”, elaborato dall’architetto Laura Sattin con la collaborazione di Giovanni Comparelli, mette al centro del discorso il tema del convivio, definendo due lunghi tavoli che si dispongono all’interno del porticato.
“Convivio -hanno scritto i vincitori- è il progetto non di uno o più oggetti, ma piuttosto la proposta di una strategia per tornare a vivere le piazze, i chiassi, i portici e le corti delle nostre città come luoghi spontanei dell’incontro, della sosta, del dialogo, dello scambio e del gioco. Il fulcro del progetto è il disegno di tavoli e sgabelli pubblici che creano una sorta di ‘salotti’ cittadini. Il tavolo è infatti il primo oggetto simbolo della riunione e condivisione: dallo svago alle grandi decisioni politiche, molto succede attorno a un tavolo. Il progetto comincia nel porticato del Palazzo d’Arnolfo. Sul piano del tavolo è inciso un testo: storie del medioevo e della fondazione di quelle città fiorentine di cui si racconta all’interno del museo. Quello che accade nel porticato del Palazzo può essere considerato come l’avvio del progetto, perché altri tavoli ‘cantastorie’ potrebbero poi essere collocati in altre piazze, cortili e porticati della città.”
Questa proposta si è distinta per la capacità di offrire alla città di San Giovanni Valdarno una soluzione concreta che soddisfa pienamente tutti i criteri del bando. Nelle parole espresse della giuria il progetto “migliora le relazioni tra il Museo delle Terre Nuove e la città intervenendo nell’area del porticato del Palazzo d’Arnolfo con un’azione chiara e originale che amplifica i contenuti offerti dal museo stesso all’interno dello spazio pubblico. Il lungo tavolo in acciaio che i progettisti propongono e le sedute che lo circondano sono elementi di semplice fattibilità, modulabili a seconda delle disponibilità economiche dell’amministrazione, in grado di attivare molteplici pratiche di relazione e di convivialità in tutte le stagioni.”
Un premio speciale della giuria viene assegnato alla proposta del gruppo guidato dall’architetto Elena Barthel e composto anche da Andrew Freear, Alberto Tempi, Manuela Balsimelli, per la sua capacità di andare al di là dei requisiti del bando, proponendo un evento, la Triennale del Paesaggio, che, ospitata dalla “Galleria delle Terre Future”, ambisce a stimolare un dibattito sul futuro di San Giovanni Valdarno e del territorio circostante.
Tre menzioni speciali vanno ai progetti di Martina Calcinai e Margherita Benassai di 08factory; Atıl Aggündüz e Oğul Can Öztunç di Picnic Studio; e Michel Molina e Marco Cattivelli dello Studio Giustizia. Il primo è stato apprezzato per la leggerezza e la sensibilità delle due progettiste alla natura dei rapporti urbani e sociali. Il secondo per aver sviluppato un dispositivo che proietta il museo verso la città; il terzo per l’intensa cultura architettonica, artistica e visiva che manifesta.
Una presentazione pubblica si svolgerà a San Giovanni Valdarno, presso il Palazzo d’Arnolfo, sabato 18 marzo alle ore 11:30, come inizio della settimana di residenza offerta ai vincitori per sviluppare l’idea progettuale e mettere a punto la strategia di intervento insieme agli enti promotori e agli operatori presenti sul territorio. Saranno presenti Laura Sattin, progettista vincitrice del concorso, e Pippo Ciorra, presidente della giuria.